Orari, musei umbria, museo umbria, domus, parco archeologico, mosaici, mosaico, in agenda, appuntamenti, mostre, convegni, incontri e seminari, fotografie opere umbre, immagini museo umbria, collezioni musei umbria, archivi storici umbria, app museo umbria, arte contemporanea umbria, Burri, Emilio Greco, Fuseum Brajo Fuso, Carandente,Moore, Pepper, Smith, Giò Pomodoro, Sol LeWitt, Galleria d?arte contemporanea Pro Civitate Christiana, Centro Arte Officine Siri,Museo d?arte Moderna Aurelio de Felice, CIAC, Calamita Cosmica Gino de Dominicis, Giardino dei Lauri, Pietro Cascella, Nino Caruso,Terzo Paradiso Michelangelo Pistoletto, Claudio Faina, Necropoli Crocefisso del Tufo, Antiquarium, Necropoli estrusca, antichi umbri, Cajani, plestini umbri ,museo archeologico, germanico,catacomba,terme romane, casa romana,mura,paleontologico,cicli geologici,paleontologia umbria,musero vulcanologico,Signorelli,Giotto,Ghirlandaio,Pomarancio,Perugino,Pintoricchio,Raffaello,Piermatteo d?Amelia;Piero della Francesca,Cimabue, Gozzoli, Spagna,Lippi,pozzo etrusco,ipogeo, narni sotterranea, orvieto underground, pozzo san patrizio,canapa,tela umbra,giuditta brozzetti, museo merletto tuoro, tessile valtopina,Anita Belleschi, Grifoni, MOO, MUVIT,antico frantoio costacciaro, museo civiltà ulivo trevi,ecomusei umbria, ceramica umbria, Portale dei musei umbria, luoghi della cultura umbria, archivi storici umbria, itinerari dei luoghi della cultura, aree archeologiche umbria, teatri storici umbria, biblioteche catalogo online, umbria musei digital edition, sebinaYOU

ItEn

Itinerari archeologia industriale a Terni

Lo sviluppo industriale di Terni nella seconda metà dell’800 è legato all’acqua, cioè all’utilizzo della rete dei canali derivati dal fiume Nera e dai suoi affluenti. Di particolare importanza fu il canale Nerino, primo esempio in Italia di una struttura pensata appositamente a scopi industriali, che comportò una inedita facilità di accesso e dunque di sfruttamento delle acque del Nera. I grandi stabilimenti che si localizzarono nella conca ternana per utilizzare appieno la produttività degli impianti necessitavano infatti di quantità crescenti di energia elettrica, per far fronte alla quale si costruirono centrali idroelettriche. Queste realtà produttive, con i loro impianti e con le infrastrutture alle quali diedero luogo, hanno inciso profondamente sul paesaggio ternano.
Gli insediamenti industriali, spesso di dimensioni grandiose, risultano comunque assai suggestivi, tanto da poter individuare in questa zona un percorso archeologico-industriale tra i più significativi, ricco dei resti e delle sedimentazioni di alcune delle esperienze industriali più rilevanti realizzate in Italia soprattutto nel campo siderurgico, chimico ed elettrico. Nel contesto ternano più che altrove, infatti, le aree industriali dismesse marcano con segni indelebili un territorio dove i resti dell’antico apparato produttivo sorgono spesso intimamente connessi con realtà tutt’ora operanti, in un tessuto in cui passato e presente convivono.

L’itinerario proposto fa perno su stabilimenti localizzati nell’area cittadina e fuori, frutto di una trasformazione continua di funzioni (produttive e non) e interessati dopo la dismissione da diverse vicissitudini. L’impianto della Siri, destinato alla produzione di ammoniaca sintetica e a ricerche ed esperimenti, sorge a Terni, in un’ampia area posta immediatamente a ridosso del centro storico sulla sponda sinistra del Nera, occupando il sito originariamente impiegato dalla Ferriera pontificia del 1794. Il complesso risulta di particolare interesse anche perché mostra lo svolgersi separato di funzioni produttive, rappresentative e abitative. Esso è stato per buona metà demolito negli anni ’90 per realizzarvi edilizia abitativa e poi rilevato dal Comune di Terni, che l’ha riqualificato per ospitare dal 2009 il CAOS, Centro Arti Opificio Siri. L’impianto per il carburo di calcio di Papigno occupava l’area tra l’abitato di Papigno e i circostanti rilievi dei monti Valle e Sant’Angelo con una straordinaria concentrazione di costruzioni, cave, condotte forzate. Il riutilizzo del vastissimo complesso, oggi in abbandono, è un tema dibattuto da decenni sia per la destinazione d’uso sia per i costi connessi. Collestatte Piano, a Collestatte, rappresenta un esempio di riuso di uno stabile industriale a scopo abitativo. Dopo la dismissione, l’area su cui sorgeva lo stabilimento per il carburo di calcio è stata in parte demolita e in parte adibita ad abitazioni operaie e a magazzini. La zona è ora funzionale alle esigenze del flusso turistico dell’adiacente cascata delle Marmore. Infine il complesso delle Officine Bosco a Terni, destinate alla lavorazione di ferro e acciaio per la costruzione di macchinari, sorgeva a ridosso delle mura a nord di Terni. Ciò che resta dopo le demolizioni del 1985 è stato trasformato in un Centro Multimediale, che occupa la vasta area dell’ex stabilimento insieme ad un istituto professionale e ad un grande parcheggio.