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Itinerario alla scoperta dei luoghi del Perugino in Umbria

Pietro Vannucci detto Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523) è il più illustre rappresentante delle pittura umbra e tra i maggiori protagonisti dell’arte rinascimentale italiana.

Un uomo illuminato, la cui opera ha raggiunto tale intensità da essere soprannominato “Divino” dal padre di Raffaello, Giovanni Santi, nella sua Cronaca Rimata. Una fama che lo stesso Vasari gli riconosce a livello internazionale perché “tanto piacque al suo tempo che vennero molti di Francia, di Spagna d’Alemagna e d’altre province” per imparare i segreti della sua preziosa arte.

Tra le più importanti imprese decorative del maestro fuori dall'Umbria, si ricorda la partecipazione alla decorazione della Cappella Sistina in Vaticano a Roma, dove, fra il 1481 e il 1483, realizza la finta pala d’altare (distrutta per far posto al Giudizio di Michelangelo) e alcuni riquadri con Storie di Mosè e di Cristo, fra cui la celebre Consegna delle chiavi, opera che costituisce il suo apice espressivo.


L’itinerario in Umbria parte dal territorio del Trasimeno: a Città della Pieve, città natale di Pietro Vannucci, si può ammirare l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi (1504). Intorno a una grande capanna, con al centro la Sacra Famiglia, un corteo cavalleresco si perde in un paesaggio ove è riconoscibile, seppur idealizzata, la veduta che da Città della Pieve si gode della Valdichiana.
Altre opere dell'artista in città sono il Battesimo di Cristo e la Madonna con il Bambino e i santi Gervasio, Pietro Paolo e Protasio, nella Cattedrale e la Deposizione dalla Croce nel Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi.

Da Città della Pieve si procede per Panicale, un piccolo borgo medievale dal quale è possibile godere di una delle viste più belle del Lago Trasimeno. Nella chiesa di San Sebastiano è custodito l’affresco dedicato al Martirio del santo (1505), opera che decora la parete di fondo dell'oratorio. La grandiosa scenografia architettonica esalta la gestualità ritmica, ottenendo un classico equilibrio.

Da Panicale a Fontignano, dove nella chiesa dell’Annunziata si trova l’ultimo lavoro del Perugino: la Madonna in trono col Bambino. La tradizione racconta che, proprio mentre dipingeva quest’opera, il maestro fu colpito dalla peste che lo uccise. Nella stessa chiesa è ospitata la sua tomba in marmo.

Prima di arrivare nel centro storico di Perugia, si sosta a Corciano; nella chiesa di Santa Maria Assunta è una pala d’altare raffigurante la Vergine Assunta in cielo alla presenza dei dodici apostoli.

Dalla città di Perugia, dove visse a lungo, ebbe bottega ed esercitò importanti magistrature, derivò il nome col quale il pittore è comunemente conosciuto.
Molte sono le opere del maestro che si possono ammirare in città: all’interno della Galleria Nazionale dell’Umbria ne sono esposte alcune tra cui l'Adorazione dei Magi, il gonfalone con la Pietà, la Madonna della Consolazione. Nel Collegio del Cambio il Perugino affrescò la Sala delle Udienze dove è inoltre presente un suo Autoritratto. Nell quattrocentesca Cappella di San Severo è possibile ammirare l’affresco Trinità e Santi, iniziato da Raffaello nel 1505 e terminato dal Perugino nel 1521.

Da Perugia a Deruta. Nella Pinacoteca comunale è conservato l’affresco staccato proveniente dalla chiesa di San Francesco commissionato dalla comunità di Deruta per scongiurare il flagello della peste del 1476, raffigurante l’Eterno benedicente tra i Santi Romano e Rocco con in basso la veduta della città. Altra opera firmata dal maestro di Città della Pieve nella media valle del Tevere è l’affresco raffigurante San Sebastiano e frammenti di San Rocco e San Pietro della chiesa di Santa Maria Assunta di Cerqueto.

Una tappa al Museo della città di Bettona per ammirare il Sant’Antonio di Padova e devoto, databile al 1512-13, proveniente dall’ex convento di San Crispolto, e la Madonna della Misericordia con i santi Stefano e Girolamo e committenti proveniente dalla chiesa di Santa Caterina. Qui, l’ampio manto della Vergine è usato come simbolo di protezione e accoglie santo Stefano, con i sassi sulle spalle, san Girolamo, caratterizzato dalla barba e dai capelli bianchi, e i committenti.

L’artista fu anche molto attivo nella valle umbra; nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, sul muro esterno del lato di fondo della Porziuncola, nel 1486, realizzò una grande Crocifissione di cui, a seguito dei lavori di edificazione della Basilica, oggi resta solo un frammento.

A Spello e Trevi sono conservate alcune delle ultime opere eseguite da Perugino databili al 1521: la Pietà e la Madonna in trono col bambino e santi, realizzata ai lati dell’altare della Collegiata di Santa Maria Maggiore di Spello, e l’Adorazione dei Magi, Santi Pietro e Paolo e Annunciazione nella Chiesa di Santa Maria delle Lacrime di Trevi.

Risale al 1503 l’affresco della Natività nel Complesso museale di San Francesco a Montefalco che ripete lo stesso soggetto e la stessa composizione del dipinto eseguito tre anni prima presso il Collegio del Cambio. Coerentemente con il suo consueto modo di lavorare, Perugino si servì di cartoni già precedentemente impiegati ora adattati alla nuova composizione, apportando qua e là delle variazioni.

L’itinerario si conclude nel centro storico di Foligno, nell’Oratorio della Nunziatella. Qui è il Battesimo di Cristo con l’Eterno in gloria tra due Angeli. L’affresco occupa una nicchia nella parete di fondo dell'oratorio rinascimentale, costruito nel 1494, intorno ad un'immagine miracolosa.

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